La diplomazia italiana e l’approccio britannico alla distensione (1951-1955)

Italian diplomacy and the British approach to détente (1951-1955)

Abstract

Dopo sei "anni selvaggi", nell'ottobre 1951 Winston Churchill tornò alla guida del governo di Sua Maestà (HMG) con l'inconfessabile obiettivo di ripristinare il prestigio globale britannico e rinnovare i colloqui ad alto livello con l'Unione Sovietica. Sullo sfondo della perdurante diffidenza degli Stati Uniti nei confronti delle intenzioni di Mosca (che si era manifestata in tutta la sua evidenza sia con l'amministrazione Truman che con quella Eisenhower), il primo ministro britannico non fece mistero di essere ansioso di ascoltare le proposte sovietiche in materia di sicurezza europea, sia che provenissero dal defunto Stalin sia che provenissero dalla nuova leadership del Collettivo. Questo articolo offre uno spaccato della valutazione da parte della diplomazia italiana di questo peculiare approccio britannico alla distensione, dal ritorno di Churchill alla fine del 1951 fino alle conferenze di Londra e Parigi dell'ottobre 1954, che aprirono la strada all'ingresso della Repubblica Federale Tedesca nell'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico.

After six “wilderness years”, in October 1951 Winston Churchill returned at the helm of Her Majesty Government (HMG) with the unconcealed aim to restore British global prestige and renew high-level talks with the Soviet Union. Against the backdrop of U.S. enduring mistrust of Moscow’s intentions (which was on full display both with the Truman and Eisenhower administrations), the British Prime Minister made no mystery of its eagerness to listen to Soviet proposals on European security, whether from the late Stalin or the newly installed Collective leadership. This article offers a glimpse of Italian diplomacy’s evaluation of such peculiar British approach to Détente from Churchill’s comeback in late 1951 until the October 1954 London and Paris conferences which paved the way to the entry of the Federal Republic of Germany into the North Atlantic Treaty Organization.