Il concetto di esule nella filosofia politica di Christian Wolff

The concept of exile in Christian Wolff's political philosophy

Autori

  • Gianluca Dioni

Parole chiave:

Natural duty, Perfection, Subjective right, Gens, Civitas, Exilium

Abstract

In questo saggio il concetto di esilio viene analizzato alla luce della dottrina wolffiana dei doveri naturali dell'uomo. In questo contesto, il primo dovere naturale, ossia l'obbligo di perfezionare se stessi e il proprio stato, determina lo jus alicubi terrarum habitandi. Questo diritto garantisce a ogni uomo, quindi anche all'esule, l'usus necessarius di un territorio, come mezzo per l'adempimento dell'obbligo naturale. Nella prospettiva di Wolff, questo diritto, garantito dal dovere di misericordia, può essere negato solo se il suo esercizio è di ostacolo al dovere di autoperfezionamento della gens che ospiterebbe l'esule. Infatti, in caso di collisione tra doveri, deve essere adempiuto l'officium erga seipsum, cioè l'obbligo di autoperfezione, che quindi prevale sul dovere di misericordia erga alios.

In this essay the concept of exile is analyzed in the light of the Wolffian doctrine of the natural duties of man. In this context, the first natural duty, namely the obliga­tion to perfect oneself and one’s own state, determines the jus alicubi terrarum habi­tandi. This right guarantees to every man, therefore also to the exile, the usus necessarius of a territory, as a means for the fulfilment of the natural obligation. In Wolff’s perspective, this right, guaranteed by the duty of mercy, can be denied only if its exercise is an obstacle to the duty of self-perfection of the gens, which would host the exile. As a matter of fact, in case of collision between duties, it must be ful­filled the officium erga seipsum, namely the obligation of self-perfection, which thus prevail over the duty of mercy erga alios.

Pubblicato

2018-11-05 — Aggiornato il 2018-11-05

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Fascicolo

Sezione

Saggi